Google Web Toolkit

Posted on Wednesday, May 17th, 2006 at 16:55, under tech. Tags: , , ,

Google in questi giorni sta sfornando novità ad una velocità impressionante. L’ultima è GWT, un framework per creare applicazioni JavaScript. La cosa interessante è che le applicazioni sono scritte in Java e solo in seguito “compilate” in JavaScript dal framework.

Le promesse sono molto interessanti, principalmente legate al fatto di superare le incompatibilità tra browser e di scrivere applicazioni AJaX in un linguaggio di programmazione serio. Ovviamente il punto è: le promesse saranno mantenute? Ai tester l’ardia sentenza ;)

4 Responses to “Google Web Toolkit”

  1. “linguaggio di programmazione serio”? :D

    ~

    Cmq, nota: i ho letto recentemente una “discussione” accesa in merito alla giusta capitalizzazione di “Ajax” (credo fosse una Discussion su Wikipedia) e in effetti la dicitura corretta sarebbe “Ajax”, in quanto usata dal “fondatore” del termine nel primo articolo in merito.

    Anche se, in effetti, sono perfettamente d’accordo con la capitalizzazione che hai usato qui :D

  2. Simbul Says:

    Hehe in effetti mentre lo scrivevo mi interrogavo sulla giusta capitalizzazione. Però AJaX è più cool, e questo direi che tronca tutte le polemiche :D

    Mi interrogavo anche sul “serio” :P Javascript a mio parere è troppo aperto. Paradossalmente lascia troppa libertà, col risultato che a volte ha comportamente incomprensibili ed è insopportabile da debuggare.
    Resta la considerazione che avevamo fatto in una vecchia conversazione – e che mi è tornata in mente ora – sul fatto che Java possa essere “troppo complesso” per la maggior parte delle applicazioni AJaX in circolazione. In sostanza, probabilmente GWT non è un framework all-purpose, ma potrebbe essere interessante per progetti di una certa dimensione.

  3. GWT non è certamente targettizzato ad applicativi “veloci”, esattamente come non lo è Java (…e mi si prospetta di implementare una cosa in Java nelle prossime settimane, uhuh).

    Però, non confondere la ‘chiusura’ di un linguaggio (con aperto e chiuso in questo contesto mi sa che ci capiamo solo io e te) con gli strumenti di sviluppo che hai a disposizione.

    Anche perché a questo punto C++ è molto meno “serio” di qualunque linguaggio, se pensi alla libertà che hai.

    Discutevo giusto due settimane fa con uno dei miei capi, che, una volta che Leandro mi ha presentato, mi ha domandato molto schiettamente se “ero io in grado di strutturare un applicativo, o dipendeva dai linguaggi che usavo”. Pensa a questa prospettiva ribaltata: un programmatore inesperto su un linguaggio “aperto” lo riconosci a vista. In un linguaggio “chiuso” ti trovi una miriade di convenzioni che ti vincolano e quindi sei “costretto” a fare un certo tipo di codice.
    Gli ho risposto esattamente con questa riflessione. Chissà se l’ho convinto. :P

    Javascript è estremamente flessibile. Manipolabile. Questo implica che se io ti passo un JS e tu usi la sua interfaccia di classe pubblica che ti ho dato tutto funziona come qualunque altro linguaggio. Se però voglio, sono in grado di eseguire manipolazioni notevolissime con righe di codice quasi nulle.
    Se penso a cosa riesco a tirare fuori ogni volta che mi trovo a programmare qualcosa di complesso in JS… :D

  4. Simbul Says:

    La “apertura” rende il linguaggio più potente, ma secondo me si paga con un codice meno leggibile e con comportamenti dei programmi che a volte sfiorano il nondeterminismo.

    Vero che il linguaggio chiuso può dare una mano ai programmatori inesperti, ma questo non mi sembra necessariamente un male… visto che probabilmente ci sono più programmatori inesperti che esperti, si evita almeno che il codice prodotto mentre si sta cercando di capire il funzionamento del linguaggio sia una inenarrabile schifezza :P