Dopo aver parlato di musica degli ultimi anni, facciamo un salto nel passato prossimo.
~
E’ difficile dire di non conoscere i Beatles. Quando si nuota nel mare si finisce sempre per bere un po’ di acqua salata: allo stesso modo chiunque si trovi a nuotare nella musica non può non ingoiare la propria razione di Beatles [1].
Però da qui a dire di conoscerli veramente il passo è enorme: ecco perché in realtà conosco i Beatles solo da pochi anni [2].
Tutto è partito da One, il raccoltone enciclopedico dei maggiori successi, ascoltato per caso in ufficio. A questo si è aggiunta la necessità di imparare a suonare prima uno, poi due, poi tre dei loro pezzi meno noti, fino a che la curiosità mi ha spinto ad andare oltre i greatest hits, verso i loro album veri e propri.
Ascoltando Revolver, Rubber Soul o Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band risulta immediatamente chiaro perché i Beatles abbiano fatto – o sarebbe meglio dire siano – la storia della musica moderna. C’è il rock, il blues, il pop, ci sono testi impegnati e testi nonsense, ci sono chitarre, batterie, tamburelli, cori, violoncelli, sitar. Ci sono soprattutto dei pezzi talmente azzeccati da sembrare moderni persino con quarant’anni sul groppone.
~
Altro gruppo del passato che ho conosciuto solo negli ultimi tempi sono gli Yes. Laddove i Beatles sono l’epitome del gruppo di successo che chiunque ascolta, gli Yes rappresentano invece la tendenza a costruire una musica complessa, che difficilmente si apprezza al primo ascolto.
Dimostrazione di questo fatto è anche la quantità di album che citerò nel post: più o meno lo stesso lasso di tempo che mi è servito a divorare tutti i principali album dei Beatles è stato necessario per digerire un solo lavoro degli Yes. In compenso, Fragile è stato per me oggetto di una vera e propria epifania. Un giorno l’ho riascoltato ed è stato come sentirlo per la prima volta: tutta l’apparente inaccessibilità è svanita e sono riuscito a percepirne la complessità come bellezza invece che come difficoltà. Ed è veramente eccezionale.
~
[1] Il che, pensando alla traduzione del nome, fa un po’ schifo :D
[2] Del resto già nel 1984 – quando io avevo due anni – qualcuno si chiedeva chi fossero i Beatles.
Le copertine sono copyright dei rispettivi detentori dei diritti.