Politica del (Tu)Tubo
Wednesday, December 20th, 2006Sta facendo parlare di sé l’iniziativa del ministro Antonio Di Pietro che – primo politico in Italia – ha deciso di sfruttare YouTube per veicolare un proprio messaggio.
Al di là del contenuto del video, l’iniziativa mi pare interessante sotto diversi punti di vista:
- Dimostra un certo interesse per il target di elettori costituito dai navigatori del web. Per quanto un rapporto fecondo tra internet e politica resti ancora in molti casi pura utopia, forse la popolazione del web sta guadagnandosi il diritto ad essere presa in considerazione.
- Utilizza su Internet una forma comunicativa (il video) che in Italia è quasi totalmente appannaggio delle televisioni tradizionali.
- Si conforma allo standard de facto del web (YouTube) invece di ricercare soluzioni proprietarie, incompatibili o anche semplicemente obsolete.
- Paradossalmente, diminuisce l’importanza dell’immagine: siamo abituati a vedere i politici in contesti sfarzosi e quasi barocchi, contornati da fiori, bandiere ed affreschi, illuminati da ogni angolo, mentre in questo caso abbiamo una telecamera a tratti traballante, uno sfondo che potrebbe benissimo essere un corridoio di qualsiasi appartamento, scarsa illuminazione, rumori di fondo e fade-out fatti con l’accetta. Riconosciamo la natura “istituzionale” del messaggio poiché conosciamo Di Pietro, ma un video analogo (se non identico) sarebbe alla portata di qualunque cittadino con una telecamera digitale.
L’ultimo punto, in particolare, non è necessariamente positivo. Senza dubbio però va nella direzione di rendere il messaggio meno ingessato e formale (alcune interviste a politici sembrano girate nel 1800).
(Nota a margine: chiunque gestisca il blog di Di Pietro farebbe bene ad informarsi su cosa siano i Permalinks…)